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Taste of big apple, waiting for Christmas

Dalla colazione sulla 5th Avenue ai ristoranti etnici dell’East Village, ecco dove mangiare e bere a New York durante le festività natalizie.

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Nonostante freddo, vento e neve, passeggiare per le vie di New York a dicembre scalda il cuore. Un’incredibile atmosfera di festa riempie l’aria di musica e luci colorate. Quelle dell’abete del Rockfeller Center, delle vetrine di Bloomindale’s, Barneys e Bergdorf Goodman, che fanno a gara per allestire la composizione più scenografica, delle piste di pattinaggio e delle insegne al neon del Radio City Music Hall, che dal 1933 ospita il Christmas Spectacular, lo show natalizio per antonomasia. Siamo a Manhattan e l’atmosfera è così magica che tutto pare possibile e i sogni... sembrano davvero potersi realizzare!
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The great classics

Sogni capaci di rievocare i grandi classici del cinema, come quello di Holly Golightly: fare colazione da Tiffany! Un sogno che da qualche settimana è divenuto realtà grazie all’inaugurazione del Blue Box Café, al quarto piano del palazzo sulla 5th Ave che ospita la mitica gioielleria. Varcarne l’ingresso (avendo cura di prenotare con un certo anticipo) significa immergersi in una raffinatissima nuvola “blu Tiffany” e mangiare, possibilmente con la classe di Audrey Hepburn, un croissant accompagnato da toast all’avocado, uova tartufate o bagel al salmone, la proposta in menu per una colazione che i romantici di tutto il mondo aspettavano da anni.

“Se io trovassi un posto che mi facesse sentire come da Tiffany... comprerei i mobili e darei al gatto un nome!“

Come sottofondo musicale, le note di Moon River. Le stesse che, suonate dalle mani esperte di un pianista, ci accompagnano ai tavoli di un’altra istituzione newyorkese, il Bemelmans Bar. Sedere ai suoi tavoli, nella fascinosa penombra di luci calde e avvolgenti, sorseggiando un Martini, è un’esperienza da fare per sentirsi davvero parte della vita, e della storia, di questa scintillante metropoli.

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Ethnic, fusion and street food

Altre luci accendono il Bryant Park Winter Village, uno dei “villaggi di Natale“ di Manhattan. Qui è doveroso assaggiare uno degli street food più ricercati in città. I newyorkesi amano molto questo tipo di proposta che si presta alle sperimentazioni più azzardate. Ormai classici sono i ramen burger di Keizo Shimamoto, rivisitazione del più tradizionale piatto americano con il burger chiuso tra due crocchette di “spaghetti“ giapponesi; mentre quest’anno ad andare per la maggiore sono i russian dumplings (tipici gnocchi ripieni della tradizione russa) di DAA! Dumplings, e l’italianissimo Trapizzino, da poco sbarcato nella Grande Mela da Roma.
Questo tipo di proposta rispecchia perfettamente le ultime tendenze in città, che vedono protagoniste della tavola la cucina etnica, in chiave tradizionale e fusion. In particolare, da qualche tempo non si parla d’altro che di poke bowl, ciotolone di pesce crudo, verdure e alghe che arriva direttamente dalle spiagge hawaiane e si presta a molte variazioni sul tema. Il migliore lo trovate da Chikarashi in Canal Street, ristorante dallo stile essenziale e dalle influenze giapponesi in piena Chinatown.
L’occasione è ovviamente quella giusta per visitare il variopinto quartiere con i suoi negozietti di tipicità e i suoi ristoranti e mercati genuinamente cinesi. Tra i locali fusion di più recente apertura molto apprezzato il Sen Sakana (44th St.) che unisce con grande eleganza suggestioni giapponesi e peruviane in piatti come la ceviche di corvina con leche de tigre a base di yuzu.
Per una cena che sappia di festa, invece, imperdibile il Rolf’s, ristorante tedesco sulla 3rd Ave, dove gustare una sostanziosa cotoletta circondati dalle più incredibili decorazioni natalizie che si possano immaginare.
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Not the usual toast

Se Times Square è il cuore delle celebrazioni di Capodanno, con il suo conto alla rtovescia in mondovisione, perché non scegliere di brindare in uno dei tanti bar d’eccellenza che è possibile trovare a Manhattan? Il Campbell Apartment, ad esempio, dove immergersi nella più sfarzosa atmosfera Anni ’20; Il The NoMad con la sua imponente eleganza (e l'enorme libreria); o ancora il PDT Please Don’t Tell, un vero e proprio speakeasy, locale “segreto“ al quale si ha accesso solo dopo aver formulato un codice al telefono di una cabina.

It’s always brunch time!

Uno degli appuntamenti ai quali i newyorkesi difficilmente rinunciano è quello con il brunch del sabato o della domenica, che prevede ci si trovi al tavolo con gli amici in un orario flessibile tra le 10 di mattina e le 4 del pomeriggio, per una lunga colazione casual e rilassata.

“Cos'è il brunch? Ti piacerà un mondo, non è esattamente colazione e non è esattamente pranzo ma è corredato da una fetta di melone alla fine.”

Outside the center

Ma Natale a New York non significa certo solo Manhattan. E allora, spostiamoci nel Bronx, quartiere dalla discutibile fama ma in realtà tutto da scoprire perché ospita luoghi di grande interesse, come il Botanical Garden. Qui si può vivere la magica esperienza dell’Holiday Train Show. All’interno dell’ottocentesco orto botanico, infatti, modellini di treno viaggiano in una rappresentazione in scala della città dove sono riprodotti in legno oltre 150 tra i suoi monumenti più importanti che fanno capolino tra rami e fronde. In zona impossibile non fare un salto in Arthur Avenue, meglio nota come la nuova – o meglio, la “vera” – Little Italy. Lo storico quartiere che porta questo nome, a Manhattan, è infatti ormai una zona turistica che di italiano non ha più nulla. Qui invece l’aria che si respira è quanto mai genuina, di casa. E anche il cibo che si mangia: lunga la lista di pizzerie, panetterie, salumerie ma anche bar dove servono veri espressi e ristoranti dall’accoglienza retrò ma verace. I nomi sono i più classici: Roberto’s, Pasquale’s Rigoletto, Enzo’s, Michaelangelo’s... e in città ne vanno tutti matti.
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Altra imperdibile tappa natalizia è Brooklyn, e in particolare il quartiere di Dyker Heights, dove i residenti delle villette ormai famose in tutto il mondo fanno a gara per inventarsi le composizioni luminose più stravaganti per i loro giardini. Brooklyn è anche zona di artisti e creativi, dei club e della vita notturna più giovane, dove non è un problema trovare qualcosa di buono da mangiare anche a notte fonda. Per una pausa golosa fate un salto da Ovenly in Greenpoint Ave, dove provare la migliore versione della mitica Brooklyn Blackout Cake, torta a strati a base di caffè e cioccolato. O ancora da The Dominique Ansel Bakery (189 Spring St), a Manhattan, per i cronut, ibrido tra croissant e doughnut. O da Black Tap, a Soho. Qui ordinate un freakshake, sorta di coloratissimo frappè extralarge guarnito con tutto quello che osate immaginare, e anche di più, di grande tendenza. In menu sono indicati come “crazy shake”, un nome che è tutto un programma!

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